Il film
PARADISO RITROVATO di Patrizia Marani
2009 – DVCAM – 4/3 Letterbox
1×91′ – 1×52′ – 4×26′
Festivals e Premi:
Vincitore Bioversity International Prize 2010, Vincitore Sardinian Sustainibility Film Festival 2010
Roma Selezione Ufficiale Cinemambiente, Torino 2010, Vincitore Scanno Film Festival 2011.
distribuzione WINDROSE
Credits
Italia, 2009, DVCAM, 1X52′ – 1×91′
Regia
Patrizia Marani
Fotografia
Andrea Dalpian
Montaggio
Giusi Santoro
Disegni e fumetti
Lucio Filippucci
Colonna sonora
Guido De Gaetano
Voce Soprano
Margret Ponzi
Grafica e assistenza al montaggio
Daniele Bonazza
Distribuzione
Windrose
Prodotto da
Anthropos Films and Giusi Santoro
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Se ogni singolo giardiniere cambiasse il proprio modo di fare giardinaggio, sarebbe una vera e propria rivoluzione ecologica. Ed è quello che Gabriella, ex attrice e allieva ideale dei grandi giardinieri mondiali e dell’agricoltura naturale, sta cercando di far sì che avvenga. Dal suo bellissimo giardino di un ettaro sulle montagne dell’Appennino Emiliano dà corpo a ciò che lei considera la sua missione: proteggere l’ambiente. Creando un santurario di specie vegetali rare o estinte, dando alle umili piante spontanee lo stesso spazio e cura delle nobili piante coltivate – il suo giardino è all’80 per cento formato da robuste piante spontanee locali o della flora mediterranea – virtuosamente restrituendo alla terra ogni singolo filo d’erba, foglia o pianta ad essa strappata, e insegnando le sue tecniche a migliaia di visitatori da tutte le parti del mondo, Gabriella porta avanti una battaglia delicata, ma tenace per la protezione dell’ambiente, la conservazione della biodiversità e la “conversione” di migliaia di piccoli giardinieri alla coltivazione naturale.
Pare paradossale che i giardinieri, che sicuramente ritengono di amare la natura, collaborino invece alla sua distruzione. Nei soli Stati Uniti, circa l’80 per cento delle famiglie possiede un prato all’inglese o un giardino cui vengono date ogni anno 70 milioni di tonnellate di fertilizzanti chimici e pesticidi. Il proprietario medio di un giardino o prato all’inglese lo irrora di una quantità di pesticidi chimici per ettaro dieci volte maggiore di quella utilizzata da un agricoltore. L’uso dei prodotti chimici nel giardinaggio è stato associato ad un aumento del numero di tumori e delle malattie del sistema nervoso, poiché questi prodotti penetrano nelle falde acquifere e nel sistema idrico, contaminando sia l’acqua potabile che il patrimonio ittico. Ogni anno, nei soli USA, 170.000 ettari di terra vengono trasformati in prati all’inglese, il che comporta un’enorme perdita di biodiversità, giacché i pesticidi utilizzati sui prati limitano il numero di specie a non più di tre e agiscono non solo nell’area in cui vengono applicati, ma anche in quella circostante.
NOTE DI REGIA
Desideravamo realizzare un film che desse in primo luogo informazioni sulla coltivazione naturale del giardino, cosa importantissima perché i giardinieri che pur ritengono di amare la natura, immettono nell’ambiente tonnellate e tonnellate di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici per raggiungere i loro scopi estetici. Il film – seguendo la giardiniera nell’arco dell’intero anno – mostra che la bellezza del giardino e le fioriture prorompenti sono ugualmente raggiunte, se non meglio, attraverso la coltivazione naturale. In secondo luogo, desideravamo che il film emozionasse lo spettatore con il racconto di una vita di cui l’amore profondo per la natura è stato la stella polare. Sottotesto del film è inoltre un racconto di come la vita possa vincere continuamente sulla morte, attraverso la trasformazione continua degli esseri viventi in altri esseri viventi: il riciclo di ogni filo d’erba strappato o foglia secca, o albero abbattuto, come in natura, compie questo miracolo. Nulla muore o va perduto nel giardino di Gabriella, ma tutto si trasforma in nuova vita. Per ultimo, abbiamo voluto mostrare come l’osservazione attenta e l’imitazione da parte della giardiniera dei processi di riproduzione naturale della vegetazione nei diversi ecosistemi, rappresenti un modello sostenibile di vita umana sul nostro pianeta, basato sulla conoscenza intima della natura e di come questa si autosostenga e riproduca.